Nati nel 2008 negli USA, i Robo Advisers sono dei tipi di consulenza finanziaria volti alla creazione di portafogli modello di investimento, basati sulle esigenze del cliente e sul grado di rischio dichiarato dallo stesso. Questa consulenza prevede un intervento umano minimo o quasi nullo. Si basa sulla creazione di algoritmi, cioè su un complesso insieme di istruzioni immesse in un elaboratore (computer) che servono ad una serie di scopi quali:

  1. individuare la tolleranza al rischio, 
  2. individuare i tempi di investimento in base agli obiettivi dichiarati,
  3. creare portafogli efficienti combinando strumenti finanziari,
  4. modificare la composizione dei portafogli in base all’andamento dei mercati e al tempo residuo.

In un mondo altamente tecnologico, dove le nostre auto ormai guidano da sole o quasi, dove esistono monete solo virtuali (bitcoin ecc.), sistemi di pagamento alternativi (PayPal , ApplePay ecc.) non poteva mancare la presenza di un consulente finanziario virtuale.

Ma chi sono gli utilizzatori dei robot-advisers oggi ? E soprattutto… fa per voi il rogo-advisor ?

Creati per intercettare i risparmi dei cosi detti Millenials, i giovani tecnologicamente avanzati nati dopo il 1981, i robot-advisers in realtà vengono utilizzati principalmente dagli ultracinquantenni, in quanto finanziariamente più patrimonializzati dopo le crisi finanziarie avvenute dal 2001 in poi.

Considerando però una serie di fattori quali una modesta ripresa economica, maggiori assunzioni nel mondo giovanile grazie alle fiscalità agevolative e infine all’elevato utilizzo della tecnologia degli stessi (soprattutto social) , ci si aspetta un forte incremento di interesse verso forme di risparmio proprio da parte dei Millenials, compreso l’interesse verso forme di consulenza a basso costo.

Le caratteristiche del risparmiatore che si rivolge alla consulenza tramite roba-advisor sono a mio avviso quattro:

Al contrario, chi non propenderà per tale strumento è colui che vuole una consulenza personalizzata, magari volta al raggiungimento di più obiettivi di vita (non solo rendimento e controllo del rischio) quali la programmazione successoria, l’ottimizzazione fiscale, la programmazione pensionistica, il passaggio generazionale in azienda ecc. .

Colui che non si fida ciecamente della tecnologia e degli automatismi, nei casi ad esempio di forti ribassi dei mercati finanziari.

Infine chi vuole diversificare i propri investimenti non solo su ETF e Fondi comuni ma anche su polizza, immobili, fondi pensione, arte, preziosi ecc. o semplicemente avere una profonda comprensione delle proprie esigenze da parte di un consulente “umano” (preclusa ai robot)

Per concludere c’è una terza via, un giusto mix tra robo-advisor e consulente finanziario umano: il “Robo4Advisor” cioè il consulente finanziario supportato nelle sue scelte finanziarie dalla tecnologia, finalizzata alla selezione di fondi ed ETF per le risorse monetarie da decade agli investimenti finanziari.

G.Casale

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